conservami sempre
fino al bussare del mattino.
Temo che lasciarsi andare
nel nero di seppia di questa volta
fermi il respiro di un corpo sospeso.
E se pure fosse divino
odio il sonno, e i suoi pentimenti.
E’ un dolce cilicio la veglia
sapendo che niente e domani
sanno della mia disperazione.
A.R.
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