Salome’ dormiva sonni agitati. Donna a tutti gli effetti, pura e carnale come il piu’ raro fiore d’Oriente, sognava l’amore e la vita. La storia l’ha punita con l’infamia, come tutti coloro che emanano luce ma non sanno difendersi dal proprio calore. E’ l’elogio dell’imperfezione, della materia cruda ancora appendice di un ventre materno invidioso della sua stessa creazione. Pensando di riscattare la gregarieta’ si incatena alla violenza del suo destino, fragile dinanzi al miraggio troppo ambizioso della liberta’. E cosi’ che la sua sorte si consuma: in quell’ultima, irripetibile danza cade l’onore di Salome’ insieme alla testa del Battista.